Full Immersion ed e-learning: il binomio vincente nello sviluppo di nuove competenze comunicative in contesti internazionali

Come le ricerche scientifiche e le tecniche meditative sostengono il valore della concentrazione

Negli ultimi anni sono sempre più in aumento le teorie, basate su fondamenti scientifici, secondo le quali situazioni piacevoli, ambienti rilassanti e nuove tecnologie permettano una maggiore efficacia nell’apprendimento di nuove discipline. In particolare, nell’ambito della formazione linguistica, si afferma l’importanza attribuita all’esperienza della Full Immersion in lingua, che grazie al supporto dell’e-learning assume una posizione di rilievo, grazie anche al valore della concentrazione mentale. Vediamo come la scienza, di pari passo con la psicologia e le tecniche meditative, aiutino a comprendere meglio l’efficacia del binomio vincente, composto da Full Immersione ed e-learning, nella sfida ad un apprendimento maggiore.

Le teorie scientifiche applicate al metodo Full Immersion

Partendo dal fondamento scientifico secondo il quale la neuroscienza divide l’attività elettrica del cervello in 5 modelli principali (delta, beta, theta, gamma e alfa), si scopre che ad ogni livello corrisponde uno specifico tipo di attenzione. Al livello più basso, quello delle onde delta e theta, si è nello stato di sonno, mentre al livello più alto, quello delle onde alfa, beta e gamma, si è rilassati, ma allo stesso tempo concentrati ed attenti.

Le onde alfa, in particolare, sono tipiche di chi pratica la meditazione. La mente, calma ma allo stesso tempo ricettiva, è concentrata sugli stimoli provenienti dall’esterno. Il medico statunitense Jon Kabat-Zinn ha formulato, a questo proposito, la teoria della consapevolezza mentale, chiamata mindfulness, che trova infatti applicazione in diversi settori: luoghi di lavoro, scuole, momenti di relazione sociale, vita privata e attività fisica.

A tali affermazioni si aggiungono poi i più recenti studi americani delle università di Princeton, Harvard e Yale riguardanti le nuove modalità di apprendimento del cervello, ma che continuano a basare le loro teorie sul modello dell’apprendimento formulato oltre un secolo fa da Edward Lee Thorndike, psicologo e professore americano, che si esprime in due leggi fondamentali:

  • La legge dell’esercizio, secondo cui più spesso viene ripetuta un’azione, tanto meglio questa viene appresa. Per apprendere, quindi, nel caso specifico di una lingua, è chiaro come sia fondamentale l’esercizio e la pratica, attività costanti ripetute ogni giorno per un lasso di tempo concentrato, come ad esempio Speaking e Listening, sono di primaria importanza per la Full Immersion in lingua.
  • La legge dell’effetto, che permette il rafforzamento dell’apprendimento quando lo si associa a situazioni positive, dinamiche, ma anche rilassanti, e come invece diminuisce quando viene associato a situazioni negative, di contrattura o di tensione. La Full Immersion, dunque, prevedendo un distacco dall’usuale luogo di lavoro e dalla città, permette l’accesso ad una formula approfondita fatta di spazi e strumenti fondamentali per il miglioramento dell’apprendimento.

Perché il binomio con l’e-learning è vincente

Per definizione, la Full Immersion è un metodo di apprendimento di una lingua straniera mediante un periodo limitato di studio intenso, continuo e multimediale. Barbara Oakley, dovente di ingegneria alla Oakland University, afferma infatti che il cervello può apprendere qualsiasi cosa, purché lo faccia con le giuste metodologie. Ed è proprio sul metodo multimediale che avviene l’incontro tra i fondamenti scientifici finora esposti riguardanti la Full Immersion e gli approcci innovativi e altrettanto studiati scientificamente dell’e-learning, definita dalla Comunità Europea nell’E-learning Action Plan come “l’uso delle nuove tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell’apprendimento facilitando l’accesso a risorse e servizi, e favorendo sia la condivisione a distanza di informazione, sia la collaborazione”.

Tre sono i concetti fondamentali che emergono in questa definizione:

  • L’accesso remoto a risorse e servizi
  • La condivisione a distanza di informazioni
  • La collaborazione

Attraverso questi presupposti l’e-learning ricopre una posizione strategica per il miglioramento dell’apprendimento durante la Full Immersion.

Si parte dalla fase preparatoria, fino ad arrivare a quella conclusiva del follow-up. In particolar modo, l’accesso remoto, tipico della prima fase, permette al partecipante di accedere a documenti e contenuti utili per orientarsi sui moduli del corso e sugli insegnamenti, ma anche di sperimentare le proprie skills tramite pre-test volti a delineare il livello di conoscenza della lingua.

Segue una seconda fase, che avviene durante il corso di Full Immersion, in cui il concetto di collaborazione costituisce una delle condizioni principali attraverso la quale è possibile sviluppare l’apprendimento, grazie ad esempio a materiali multimediali, come video, immagini e slides, che stimolano l’interazione tra le proprie conoscenze e gli altri punti di vista.

Infine, l’ultima fase, quella conclusiva di follow-up, si focalizza sul terzo ed ultimo concetto, quello della condivisione. Tale attitudine è alla base di ogni dimensione sociale dell’apprendimento. Avere la possibilità, seppur a distanza, di continuare a revisionare materiali didattici o poter programmare lezioni con i docenti ad orari flessibili, è uno dei grandi vantaggi che rende il metodo e-learning assolutamente vincente nella considerazione di mantenere attiva l’esperienza di Full Immersion di The Language Center.

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